Prima riflessione, come trovare i punti esatti – la regola dello specchio

In questa pagina discuteremo di come trovare e trattare acusticamente i punti di prima riflessione (anche dette riflessioni primarie) dannose per il nostro suono.

Come abbiamo visto negli articoli precedenti, i punti di prima riflessione possono causare problemi alla qualità del nostro ascolto in studio. Entriamo meglio nel dettaglio per capire come trovare queste riflessioni.

A grandi linee possiamo dire che i punti di prima riflessione sono:

  • lungo le pareti nelle zone laterali tra le sorgenti e il nostro punto di ascolto (entreremo meglio nel merito tra poco)
  • a soffitto, sempre in mezzo tra noi e le sorgenti
  • sulla parete frontale dietro al sistema, causate dalla diffrazione del suono con i margini delle sorgenti stesse e dalle riflessioni in bassa frequenza (SBIR)
  • a pavimento, dove potremo risolvere con un tappeto (se necessario, non sempre) almeno sulle alte frequenze visto che una bass trap sarebbe impossibile da posizionare.
  • ultima, ma rientra già nel dominio della riverberazione della sala, sulla parete posteriore, alle nostre spalle

Punti prima riflessionePrima riflessione laterale al punto d’ascolto, la regola dello specchio

Per trovare i punti di prima riflessione laterale con esattezza servirebbe conoscere l’angolo di diffusione dei nostri monitors (nei grandi PA da concerto, come il C4 top/sub/infra della d&b Audiotechnik, basta appoggiare un puntatore laser sul lato inclinato della cassa per scoprirlo e allineare il sistema per evitare riflessioni indesiderate sulle pareti) e calcolarlo attraverso la trigonometria ma potremmo sfruttare il principio per il quale le pareti “specchiano” le nostre sorgenti sia di destra che di sinistra e, con l’aiuto di un amico, seduti al nostro punto di ascolto possiamo così far scorrere dalle sue mani uno specchietto appoggiato sul muro: fin dove “vediamo” i nostri tweeter sia di destra che di sinistra, lì serve intervenire (con un margine di di almeno una decina di centimetri in eccesso per i movimenti della nostra testa).

Ricordiamo infatti che per le alte frequenze la legge della fisica che sottostà al loro movimento è la legge dei raggi e quindi il comportamento è come quello della luce o, per chi è più tecnologico, quello del nostro puntatore laser che possiamo utilizzare per “puntare” i nostri tweeter specchiati sul muro.

Nella pratica, più è grande un pannello e più potremo muoverci, alzandoci dalla scrivania come si fa normalmente e periodicamente durante le varie ore di lavoro, oppure offrendo al produttore o al musicista appoggiati allo schienale della nostra poltrona lo stesso nostro ascolto.

Punti di prima riflessionePrima riflessione a soffitto

Per i punti di prima riflessione a soffitto consigliamo un cloud, cioè un sistema inclinato di circa 12° formato da bass traps (volendo con faretti led e inserti in legno massello di faggio come i nostri CloudMaster e CloudKombat) e posizionato esattamente a metà tra noi e le sorgenti. Per calcolare il posizionamento del cloud o di un eventuale pannello fonoassorbente a soffitto occorre misurare la distanza tra i centri acustici dei nostri monitors (presi per convenzione dai tweeter), dividere in due quella dimensione e far partire da lì una retta immaginaria che si unisce al nostro punto di ascolto (posto dietro la nuca e passante per le orecchie fino ai tweeter a formare un triangolo equilatero); il centro di questa retta immaginaria cadrà al centro del nostro pannello a soffitto. La distanza tra noi e il cloud (o il pannello) potrà essere massima (in aderenza al soffitto) o inferiore fino a circa 1,5mt dal nostro punto d’ascolto.

Più il cloud si distanzia dal soffitto e più si estenderà l’intervento di assorbimento in bassa frequenza. In alternativa si possono usare gli AkuPan® oppure le nostre bass traps singole o raggruppate sia LowMaster che Kombat Series.

Prima riflessione sulla parete frontale al punto d’ascolto

Su questa parete è difficile calcolare il punto preciso sulle quali andranno a cadere le prime riflessioni generate per diffrazione del sistema. Il fronte d’onda delle medie e alte frequenze, infatti, una volta generatosi dal tweeter, segue il suo angolo di diffusione (a volte accentuato da una tromba) ma in prossimità degli spigoli e degli angoli delle superfici del dispositivo stesso non viene “sparato” come un raggio laser, bensì viene piegato per diffrazione verso i lati del sistema raggiungendo la zona retrostante alle casse.

Questa riflessione primaria, pur avendo già perso energia rispetto al suono diretto dal tweeter al punto d’ascolto, è comunque una componente che si fa sentire con una certa importanza. Il trattamento di questa zona, soprattutto nelle sale HIFI, aiuta ad ottenere un maggiore fuoco e un migliore palcoscenico sonoro se trattato con elementi diffusivi.

Una copertura centrale con assorbitori di dimensioni adeguate alla sala aiuterà nella correzione ma quando nello studio viene previsto un monitor video per la gestione del mix o delle tracce della nostra DAW, allora potremo inclinare lo schermo fino a raggiungere un buon compromesso acustico trattando successivamente la zona ai lati di questo schermo.

Prima riflessione sulla parete posteriore al punto d’ascolto

Le pareti posteriori possono essere trattate al centro con bass traps e lateralmente con diffusori o, meglio ancora, con le nostre LowMaster con MagnetFusors®: il miglior modo per avere sia assorbimento che diffusione.

Questa zona presenta riflessioni udibili che caratterizzano molto il suono e la sua ampiezza: nelle sale grandi la distanza di questa parete farà si che prevalga la componente riverberante, quindi occorrerà gestire questa energia nel modo più adeguato alla sala alternando possibilmente elementi assorbenti con quelli diffusivi.

La zona centrale della parete posteriore è inoltre molto adatta al trattamento delle basse frequenze: in questa zona sarebbe importante inserire una trappola per basse frequenze di almeno 10cm + 5cm di airgap o, meglio, da 15cm + 5cm di airgap.

 

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